Tempus fugit – Δομήνικος
Lui non voleva oziare, considerava il dolce far niente un’incresciosa perdita di tempo. Non dava tempo al tempo, non gli permetteva di rubargli minuti preziosi. Il tempo è un ladro, diceva, si appropria velocemente della vita altrui, cancella i progetti e le speranze. Chi ha tempo non aspetti tempo, perché lui è privo di pietà, passa disseminando pieghe profonde e canizie.
Se non ora, quando? Quell’uomo lo affermava spesso, soprattutto negli ultimi anni del suo tempo. Lui era dolce, affettuoso, bisognoso di tenerezze e attenzioni. Qualcuno gli ha reso il Suo tempo? No, c’era ancora tempo che non c’è stato.
Ogni mattina, si radeva la barba. Sembra ieri ed è oggi, sembra vero ed è un ricordo. Ci siamo donati affetto e tempo, o meglio, tempo con affetto. Ieri Lui era me, oggi lo sono io.
Diceva che il tempo é oro, ma non ha prezzo, perché potrebbe essere l’ultimo e sarebbe un peccato concederlo a chi non lo merita. Tempo perso! Non fatemi perdere tempo, io non ho tempo per perdere tempo. Meglio donarlo, magari alla banca del tempo. L’altruismo allunga la vita.
Oggi Lui non ha più tempo e io sono fiero che una parte di quel tempo l’abbia ceduta a me. Spero di averlo meritato.