Il sequestro di Edgardo Mortara

La storia di Edgardo è uno dei tanti casi di follia amplificata dalla fede cattolica. Siamo a Bologna, nell’anno 1858, un bambino figlio di un mercante ebreo sta per essere strappato dalle braccia genitori. Vediamo cosa riporta la cronaca del tempo stilata dal notaio Brottigari*.

Anno 1858, capitolo 10, pag. 422, dalla cronaca del notaio bolognese Enrico Brottigari:”Barbarie del Clero Cattolico. Passando ora ad altro argomento, che chiamerò crudele più delle Belve di cui ho tenuto discorso, narrerò di un fatto accaduto in questi giorni a Bologna, fatto che ha prodotto la più grave sensazione nell’animo di tutti. A certo Sig. Mortara Israelita, negoziante da qualche anno domiciliato fra noi, fu battezzato segretamente un di lui figlio da una fantesca che trovatasi al di lui servizio. Palesatosi da costei il fatto all’autorità Ecclesiastica, i Genitori si sono trovati nella dura situazione di dover cedere alla forza il proprio Figliuolo. Non giovarono rimostranze, non preghiere non lacrime. La sola grazie che ottenne la desolata Madre si fu una dilazione di 24 ore, rimanendo però l’abitazione loro guardata dalla forza armata. Il bambino, che dicesi avere sette anni circa, è stato condotto non si sa bene se in un Collegio o in un Monastero; chi vuole in Roma , e chi in Bologna. Tutto si è fatto con mistero. L’Arcivescovo nostro, quantunque stasi operato il tutto per sua volontà, si è tenuto in disparte, gli ordini essendo venuti da Roma!…”.

Perché avvenne tutto ciò? L’art. 868 del codice di diritto canonico, paragrafo 2. (§2), recita:”Il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori”.  

Riepilogando: una serva, di nome Anna, riferì a una sua amica che anni prima, mentre si trovava al servizio dell’ebreo Sabatino Mortara, detto Momolo, uno dei figli di quest’ultimo, Edgardo, di due anni, si era ammalato gravemente tanto che i genitori pensarono che sarebbe morto da un momento all’altro. Ecco che Anna, di religione cattolica, presa dallo sconforto, durante la notte decise di battezzare il piccolo Mortara versandogli dell’acqua sul capo nel timore che, altrimenti, la sua anima andasse perduta. Il sacro rito venne compiuto pronunciando la formula “io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” con l’intenzione di battezzare il minore secondo la consuetudine della Chiesa. Edgardo si riprese e, cristiano per battesimo senza che nessuno lo sapesse, cresceva ricevendo l’educazione ebraica. L’amica di Anna parlò della storia ad altri, che la confidarono ad altri ancora, finche la notizia giunse a Roma, “alla Sacra Congregazione che è sopra somiglianti bisogne. Questa ordinò si facessero segrete ma accuratissime indagini per accertare se il battesimo fosse stato amministrato realmente, ed oltre a ciò se fosse stato con quelle condizioni che la Chiesa tiene per indispensabili alla validità di quel Sacramento**“.

Anna, a Bologna, venne convocata dall’inquisitore, che voleva conoscere la verità su quel bambino da lei battezzato anni prima in città. Incalzata dal padre dell’ordine religioso mendicante dei frati predicatori Domenicani, la donna raccontò quando ritenuto sufficiente per mettere in moto la macchina ecclesiastica e far si che i gendarmi si presentassero a casa dei Mortara e, presenti entrambi i genitori e gli altri figli, prelevassero con la forza il piccolo Edgardo strappandolo dalle braccia di Marianna, sua madre, per portarlo a Roma. Perché tanta crudeltà? Il bambino, che ormai aveva sette anni, secondo le disposizioni canoniche era battezzato e, pertanto, doveva essere educato al cristianesimo, “di cui già portava nell’anima l’indelebile e prezioso carattere***“. Ogni volta che il bambino chiede della famiglia gli viene ripetuto che presto vedrà i genitori i quali, però, essendo ebrei non possono garantirgli la salute dell’anima e che il prezzo che dovrà pagare sarà la lontananza, ma poi che gioia la salvezza eterna****

Quello che precede non è l’unico caso di sequestro di bambini ebrei da parte della Santa sede. A Ferrara, nel 1817, Alessandra Ancona, di sei anni, viene trascinata via dalla forza armata in base all’unica, discutibile, testimonianza di una balia cristiana che sostiene di averla battezzata quattro anni prima, quando la piccola aveva rischiato di morite per una malattia. Stessa sorte toccata a due genitori francesi, sbarcati casualmente nel porto di Fiumicino perché la donna stava per partorire. Entrambi ebrei, rifiutarono la richiesta di un prelato di voler battezzare la piccola neonata. La coppia, giunta a Roma dopo qualche giorno, riceve la visita dei gendarmi che, sostenendo che la bimba è cristiana, la sottraggono ai genitori*****.

L’intera Europa si mobilitò, chi a favore chi contro i violenti e assurdi principi cattolici. Questi ultimi, secondo papa Pio IX, responsabile e sostenitore della sottrazione del piccolo Edgardo, sono basati sul principio che lo spirituale deve preferirsi al temporale.

Cosa è mutato rispetto ad allora? La Chiesa cattolica ha perso, per fortuna, ogni potere temporale. E’ rimasto intatto, però, il dovere d’indottrinare e salvare anime. Io sono pienamente convinto che se la Chiesa potesse imporre nuovamente con la forza la propria dottrina, non esiterebbe a farlo. Glielo impone l’ortodossia, la convinzione assoluta della propria missione salvifica, la certezza della veridicità delle Scritture, che sono la legge divina, anche in contrapposizione a quella umana. La Chiesa condanna ciò che la società civile permette. Si pensi all’aborto, all’eutanasia, alla contraccezione, vietata anche a costo della maggiore diffusione di malattie trasmissibili sessualmente. Il principio divino sovrasta la ragione, la libertà, il diritto alla salute e perfino la volontà democratica. Si pensi alla pedofilia, emendabile con una semplice confessione, al diritto di scrutare sotto le lenzuola altrui e stabilire cosa è lecito e cosa non lo è, all’omosessualità, rispetto alla quale la Chiesa viola sistematicamente il diritto di decidere liberamente della propria sfera sessuale. La Chiesa non ha mai cessato, e mai lo farà, d’intromettersi nelle legislazioni statali imponendo la propria visione del mondo, anche a costo di violare i diritti fondamentali dell’uomo. La Chiesa non è cambiata, si è adeguata, come ha fatto per secoli riuscendo a superare indenne i mutamenti storici. Rimane, lo ribadisco, la pretesa di conoscere la verità assoluta e incontestabile sull’esistenza umana e l’obbligo d’imporre, per ciò che oggi gli è concesso, i propri dogmi di fede. Non è mutato, infatti, l’art. 868 del codice di diritto canonico, paragrafo 2. (§2), che viola, evidentemente, l’art. 18 della dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Il canone ribadisce che:”Il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori”.  Lo stesso dicasi per il canone 870: “Il bambino esposto o trovatello sia battezzato, a meno che, condotta una diligente ricerca, non consti del suo battesimo”. 

Il 3 settembre papa Pio IX è stato beatificato da Giovanni Paolo II.

 

 

* Comune di Bologna, cronaca dell’anno 1958, http://bimu.comune.bologna.it/biblioweb/mostra-caso-mortara/ – Enrico Bottrigari (1811-1895) era un notaio con la passione per la storia patria, appartenente ad una antica e nobile famiglia bolognese. Ci ha lasciato una cronaca manoscritta, conservata presso la Biblioteca dell’Archinnasio (Mss. B.2558, B.2559, B.2260, B.2261) e pubblicata in 4 volumi da Zanichelli, dove sono narrati principalmente gli avvenimenti cittadini tra il 1845 e il 1871. Comune di Bologna, cronaca dell’anno 1958.

**David Rabbeno, in risposta all’articolo pubblicato da «La Civiltà cattolica», Il piccolo neofito Edgardo Mortara. L’opuscolo è anonimo, l’attribuzione dell’autore la si deve a Elèna Mortara nel suo articolo Cronache e performances, 1858–1860: il caso Mortara nei diari e documenti ebraico-italiani dell’epoca, in «Annali d’Italianistica», v. 36, 2018, p. 193-216.

***Ibidem

****Daniele Scalise, Il caso Mortara, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 2023, pag. 68.

*****Ibidem, pag. 63.

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