Impietosa pietà
7.4.2005 --- Per il più grande appassionato strabocchevole boccheggiante tremendo bagno di folla (in)consapevole malato di necrofilia romana pagana liturgia - il tempo di uno scatto una prece ci sono stato - quale straplenaria indulgenza deve scattare o scoppiare? Quale indulgenza si può avere per una televisione non solo ruffiana alibi autoreferenziale che crea e brucia la realtà reclamizzando reality show di una impietosa pietà, quale indulgenza per uno Stato prostrato baciapile anche ai vertici che parlan di padre perso. Un popolo sterminato insegue per un solo profondo secondo la salma del Papa refrigerata la certezza di un uomo caldo si direbbe di una fisicità sperata non ancora perduta “Svegliati per favore!” ipostatizzata e condividerne il dolore insieme magari cantando sanare osannare speranza perdita lutto. Coda di chilometri come e più che a La Mecca Narciso che si specchia nel fiume dell'incalcolabile calca paziente sudario sudato. Nel caldo surreale acqua alle stelle, gadgets di tutti i tipi per tutti i tipi variegatissimi di devozione il popolo di Dio lo fa subito Santo, è contento anche se non è entrato fermo a Tor Vergata o imbottigliato schiavo di enormi maxischermi: vince Bertolaso come Bartali nel '48. Già si prospetta la vendita delle reliquie, il cuore a Cracovia naturalmente. Con buona pace della miriade di beati e di santi anche dell'Opus Dei. Gianni Piu, Epigrammelot, In punta di Cronaca, CUEC editrice, Cagliari, 2006, pag. 52.