La fine dei tempi qui e ora
Come sarà il ritorno di Gesù? Gesù arriverà molto presto afferma perentorio frate Stefano nel suo canale su YouTube, «ma non perché arriverà domani, ma perché la nostra vita passa in un istante. Se qualcuno me lo avesse detto quando avevo quindici anni, guarda che la vita è molto breve, corta, che finisce così, in un istante, non ci avrei mai creduto. Non si può far capire a un giovane quanto breve sia la vita. Ma ora ho 50 anni e almeno una cosa penso di averla capita, che come i miei primi 50 sono già svaniti cosi… in un istante, se anche dovessi viverne altri 50 anche quelli svanirebbero in un istante. Per questo ora mi sembrano più vere le parole con cui San Pietro ci avverte nella sua lettera:”una cosa non dovete perdere di vista, davanti al signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa”. Da quando Pietro ha scritto quelle parole ne sono già passati duemila di anni, volati via così, come un soffio, “perché come il lampo che attraversa il cielo in un istante così sarà la venuta del figlio dell’uomo”. Quando sarà la seconda venuta di Gesù? Gesù nel vangelo ha detto e ribadito chiaramente che:”Quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il signore vostro verrà”. Una setta aveva indicato il 1914 (…)».
Frate Stefano, che svolge il suo lavoro come un qualsiasi altro agente di commercio, o rappresentante che di si voglia, pubblicizza una multinazionale che da oltre duemila anni vende un’illusione. Lo fa con passione, con convinzione e suppongo con sincerità, ma omette ciò che confermerebbe l’imminente parusia che Paolo era convinto di vivere e Gesù aveva annunciato per la sua generazione. Per dimostrarlo leggiamo il Nuovo Testamento, nient’altro.
La parusia è la venuta di Gesù alla fine dei tempi, che «di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine». E’ questo l’argomento trattato da frate Stefano, ed è lo stesso che tratta l’apostolo Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi, annunciando più volte la parusia e dandola per certa nel corso della stessa generazione degli apostoli:«Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole»*. Paolo è talmente certo dell’imminente venuta di Gesù che non solo la annuncia, ma cerca di placare gli animi nella comunità cristiana, infatti, in seguito alla morte di alcuni di loro c’era fermento stante la paura che vi sarebbe stata differenza tra quelli già deceduti nell’attesa e quelli in vita all’atto del giudizio definitivo. Paolo tranquillizza tutti e dopo essersi annoverato tra coloro che saranno ancora in vita al momento della venuta finale, attesa a brevissima scadenza, afferma che quelli già morti risorgeranno come Cristo.
Lo stesso Gesù dice chiaramente, rispetto alla fine dei tempi che afferma essere imminenti, d’imparare dalla parabola della pianta del fico:«quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione perché tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”***. Nel discorso escatologico, contenuto anche in Mt. 24, 1-51 e Lc. 21, 1-33, è chiaro e inequivocabile che Gesù sostiene con tutta la sua autorità (Io vi dico), «che non passerà questa generazione prima che tutto avvenga». Solo dopo Gesù precisa: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà». Detto con altre parole, la fine verrà prima che passi questa generazione, quella di Gesù, ma quanto al giorno e all’ora esatta nessuno lo sa.
Se del citato discorso escatologico si evidenziano solo i periodi che non mettono in imbarazzo l’attesa della venuta di Cristo, non ancora realizzatasi nonostante la Sua generazione sia scomparsa dalla faccia della terra da oltre 2000 anni, si trasmette l’idea, a chi il vangelo lo legge e non si limita a sentire i brevi passi annunciati la domenica in chiesa, di voler raccontare ciò che conviene alla Chiesa cattolica S.p.A.. Se ci si vuole cimentare nella prestidigitazione è bene dirlo, così ci si diverte insieme.
*1Ts. 4, 15-18
** Vedi anche: 1Ts 2,19; 3,12; 5,23; 2Ts 2,1
***Mc. 13, 28-31
Brani versione ufficiale CEI: Bibbia, Via Verità e Vita, testo CEI, Edizioni San Paolo s.r.l. 2012, Cinisello Balsamo (MI), pag. 2818.